La collettiva d’Arte Contemporanea, che si apre il 23 Giugno al Grand Hotel de la Minerve, dal titolo “Non cercarti fuori di Te”, si ispira ad una frase di Aulo Persio Flacco, poeta latino vissuto tra il ’34 e il ’62 d.C. Dopo aver approfondito l’arte della scrittura come forma d’espressione significante dell’anima, continuiamo il nostro viaggio nelle profondità dei gesti, dei simboli, dello sguardo, dell’uomo.Rappresentate da opere straordinarie, le proiezioni di noi stessi, questa volta, le facciamo verso l’interno, alla ricerca di tutto il mondo che c’è in noi, di tutti gli universi, le culture e la storia che rappresentiamo. Oltre alla ormai nota Antonia Ciampi, che stavolta insieme alla sua ragnatela "di luce" esporrà le scritture del nostro oggi, in un omaggio a Carlo Lucarelli, e a Flavia Bigi con le sue incredibili "Ants", le formiche antropomorfe, saranno presenti i lavori in legno dell’ebanista e intagliatore iracheno curdo Bassam Khalifa, specializzato in restauro conservativo, progettazione e interior design, la tela della pittrice irachena Hadeel Azeez, la foto dell’artista newyorkese Barbara Schaefer
Hadeel Azeez presenta invece una tela di 2mx1m intitolata "Il riflesso delle parole in viaggio” L'opera si piega a "fisarmonica" la chiusura forma dei quadrati cm. 25x35 circa, chiudendo il quadro, l'opera diventa un libro che si può portare ovunque... ecco perché sono parole in viaggio!
Hadeel la presenta così:”Le due facce rappresentate, sono della stessa persona... Voglio rappresentare il dialogo fra la persona e se stessa. E' una visione solitaria se vogliamo ma è anche comunicativa allo stesso tempo... Credo che la comunicazione con gli altri deve partire da noi stessi e con noi stessi. E' un invito a riflettere e sentire la voce propria. Sai, veniamo sempre bombardati da tutte le parti di immagini, pubblicità, strategie politiche ecc.; spesso ci passiamo sopra senza soffermarci più di un secondo, ma non ci rendiamo conto che il nostro cervello li registra comunque e di conseguenza veniamo educati psicologicamente a cose che normalmente non condividiamo; di esempi per confermare questo ce ne saranno per tutti i gusti!
I miei motivi non sono lontani da quelle immagini che vediamo di continuo, ma a differenza, una persona è obbligata ad osservare un'opera d'arte e soprattutto con la presenza di versi in una lingua che non capisce. In questo modo, in tutte le mie opere cerco di rifare il gioco, mettendo le persone d'avanti a se stesse obbligandole a pensare”.
Hadeel la presenta così:”Le due facce rappresentate, sono della stessa persona... Voglio rappresentare il dialogo fra la persona e se stessa. E' una visione solitaria se vogliamo ma è anche comunicativa allo stesso tempo... Credo che la comunicazione con gli altri deve partire da noi stessi e con noi stessi. E' un invito a riflettere e sentire la voce propria. Sai, veniamo sempre bombardati da tutte le parti di immagini, pubblicità, strategie politiche ecc.; spesso ci passiamo sopra senza soffermarci più di un secondo, ma non ci rendiamo conto che il nostro cervello li registra comunque e di conseguenza veniamo educati psicologicamente a cose che normalmente non condividiamo; di esempi per confermare questo ce ne saranno per tutti i gusti!
I miei motivi non sono lontani da quelle immagini che vediamo di continuo, ma a differenza, una persona è obbligata ad osservare un'opera d'arte e soprattutto con la presenza di versi in una lingua che non capisce. In questo modo, in tutte le mie opere cerco di rifare il gioco, mettendo le persone d'avanti a se stesse obbligandole a pensare”.
Come sempre sulla magnifica terrazza del Grand Hotel de la Minerve, l' Art&Aperitif di questa settimana, curato da Silvia Quintili, sarà un incontro con il mondo..anche con il tuo!



