TORRITA DI SIENA - IL PALIO DEI SOMARI
La città medievale del senese festeggia, nella settimana di San Giuseppe, il santo patrono dei falegnami, di cui Torrita vanta una antica scuola, il simbolo di tenacia e semplicità, di lavoro e fatica: il somaro.
Il Palio si svolge la domenica dopo il 19 marzo, partecipano 8 contrade, ergo 8 fantini e 8 somari! Si sfidano in batterie da 2 e per vincere bisogna percorrere 3 giri entro un tempo massimo di 15 minuti. Nel caso, niente affatto remoto, che entrambi i somari non completino i giri stabiliti, vince chi si avvicina di più alla meta. Si vince ad eliminazione diretta e si accede alla finale che è una batteria da 4 concorrenti che devono compiere stavolta 4 giri per aggiudicarsi il palio.
Le regole di condotta del fantino sono volte a salvaguardare il somaro, non sono ammesse scarpe che non siano con la suola di gomma liscia, niente sella, nè frustino, nè guanti. Niente calci o pugni, non si può scendere per tirare o spingere il somaro, semplicemente...si deve ben sperare che il somaro abbia altrettanto spirito agonistico e che non lo attragga molto di più fermarsi a metà pista a discorrere con i somari già eliminati che stazionano nel recinto!



LA SCARZUOLA - LE VISIONI DI BUZZI
MESSICO - CHIAPAS - LE ORIGINI DEL CACAO
Si è svolta domenica 20 marzo 2011 la 53^ edizione del Palio dei Somari di Torrita di Siena http://www.comune.torrita.siena.it/palio.
La città medievale del senese festeggia, nella settimana di San Giuseppe, il santo patrono dei falegnami, di cui Torrita vanta una antica scuola, il simbolo di tenacia e semplicità, di lavoro e fatica: il somaro.
Il Palio si svolge la domenica dopo il 19 marzo, partecipano 8 contrade, ergo 8 fantini e 8 somari! Si sfidano in batterie da 2 e per vincere bisogna percorrere 3 giri entro un tempo massimo di 15 minuti. Nel caso, niente affatto remoto, che entrambi i somari non completino i giri stabiliti, vince chi si avvicina di più alla meta. Si vince ad eliminazione diretta e si accede alla finale che è una batteria da 4 concorrenti che devono compiere stavolta 4 giri per aggiudicarsi il palio.
Le regole di condotta del fantino sono volte a salvaguardare il somaro, non sono ammesse scarpe che non siano con la suola di gomma liscia, niente sella, nè frustino, nè guanti. Niente calci o pugni, non si può scendere per tirare o spingere il somaro, semplicemente...si deve ben sperare che il somaro abbia altrettanto spirito agonistico e che non lo attragga molto di più fermarsi a metà pista a discorrere con i somari già eliminati che stazionano nel recinto! In perfetta antitesi (e non che sia voluta!) con il ben più sponsorizzato Palio di Siena, quello di Torrita non odora di business, gadget e merchandising, bensì profuma di quella sana popolarità che esce dalle case, dalle locande e dai sorrisi dei cittadini che per l'occasione si calano nell'atmosfera medievale.
Una festa per i giovani fatta dai giovani. La festa della semplicità e del somaro!



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| le foto di questo reportage sono di Silvia Quintili |
LA SCARZUOLA - LE VISIONI DI BUZZI
La "città ideale" dell'architetto Tommaso Buzzi (insieme a Joe Ponti uno dei maggiori esponenti della cultura milanese del XX secolo) è visitabile presso la Scarzuola http://www.lascarzuola.com (loc. Montegabbione - Terni).
A gennaio 2011 torno lì per la terza volta ma solo in quest'occasione porto con me la macchina fotografica digitale.. Queste sono le immagini che per me raccontano questo luogo "magico" che, esoterismi a parte, mi offre l'opportunità di intrappolare in uno scatto le peregrinazioni spirituali e ascetiche di questo personaggio fuori dagli schemi, ispirato dall'anima e dalla sua continua ricerca di rappresentarne il viaggio.
"Non cercarti fuori di te stesso." Aulo Persio Flacco
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| ***Istallazione postuma eseguita sotto la direzione di Marco Solari , secondo i disegni lasciati da Buzzi. |
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| le foto di questo reportage sono di Silvia Quintili |
MESSICO - CHIAPAS - LE ORIGINI DEL CACAO
Nell'estate del 2010 sono stata invitata dal Governo del Chiapas a visitare le terre del Cacao attraverso la regione di Soconusco, nel sud-est del Messico e al confine col Guatemala.La regione di Soconusco si sviluppa su un territorio di circa 5.400kmq, compreso tra la Sierra Madre del Chiapas e l’Oceano Pacifico.
La popolazione è di circa 700.000 abitanti che costituiscono 16 municipi.
Oltre ad avere il primato di produttore nazionale di caffè organico, la regione di Soconusco è nota anche per la coltivazione e produzione di cacao.
Il Kakaw, per i Maya, o cacahuàtl per gli Atzechi è riconosciuto da sempre come fonte di potere e simbolo di ricchezza, nonché moneta di scambio. Arrivato in Europa poco meno di ‘500 anni fa, questa pianta, che ha invece origini lontanissime (1000 a.c.), matura un frutto che contiene un seme che dopo essere stato essiccato e tostato diventa un’energizzante e inebriante bevanda (con acqua o latte) che, si dice, avvicini agli dei.
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E l’intuizione che il suo seme potesse contenere un tale prodigio, alle origini dell’uomo e della terra che da sempre lo ospita.
Il cacao criollo, originario di queste parti, è considerato tra le più pregiate qualità di cacao e senza dubbio è indispensabile per l’equilibrio di una delle aree più ricche al mondo in fatto di biodiversità e microclima.
Alla Mesa Maria mi mostrano come il processo di lavorazione di oggi sia soprattutto il risultato di tradizioni tramandate e di una conoscenza affinata in millenni.
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| le foto di questo reportage sono di Silvia Quintili |




















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